Uno dei motivi per cui è necessario trasformare il vecchio modello della didattica frontale risiede nel fatto che esso si dimostra del tutto inadeguato alla nuova generazione di discenti digitali. La pratica educativa non può non tenere conto delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dei cambiamenti richiesti dalla nuova società della conoscenza globale. Le ICT permettono il nascere di nuove metodologie cooperative di scrittura, lettura e osservazione dei fenomeni; consentono la rappresentazione dei concetti avvalendosi di ambienti di simulazione, di giochi educativi, di applicazioni e software disciplinari. Le ICT riducono le distanze aprendo nuovi spazi virtuali di comunicazione (cloud, mondi virtuali, Internet of Things) riconnettendo luoghi, magari geograficamente isolati, e attori del sistema dell’educazione e della formazione: dalle imprese agli enti locali, dalle associazioni alle fondazioni. Ma le tecnologie digitali, pur indispensabili, da sole non bastano per migliorare gli apprendimenti. Secondo i dati di un’indagine OCSE del 2012 appena pubblicati (OECD 2015, Students, Computers and Learning: Making the Connection, PISA, OECD Publishing, http://dx.doi.org/10.1787/9789264239555-en) solo la relazione con i docenti può "fare la connessione" tra tecnologie digitali e stili di apprendimento degli studenti. I migliori nei punteggi Ocse-Pisa sono gli studenti che a scuola fanno un uso "moderato": dunque sia il non utilizzo che l’uso eccessivo delle ITC a scuola sono negativi. L’utilizzo ponderato e guidato delle risorse e degli strumenti digitali permette invece di personalizzare i percorsi di apprendimento, di rappresentare la conoscenza, di ampliare gli orizzonti e le fonti del sapere, di condividere e comunicare e, in definitiva, di potenziare ed integrare l’attività didattica, motivare e coinvolgere i discenti, stimolare la partecipazione e l’apprendimento attivo, contribuire allo sviluppo delle competenze trasversali. L’Apprendimento Capovolto utilizza le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per innovare i momenti dell’apprendimento in aula.
L’Apprendimento Capovolto non è la sostituzione del docente con un video, perché al contrario, il ruolo del docente diventa più importante e impegnativo: è mentore, tutor, amico ed esperto; è allenatore e guida ed ha la responsabilità di mantenere la classe strutturata con un giusto equilibrio tra lavoro individuale ed esercitazioni di gruppo. È dalla parte di chi vuole imparare. Risponde alle domande, lavora con piccoli gruppi collaborativi, guida lo studio di ogni studente individualmente. Osserva come gli studenti interagiscono tra loro. Se alcuni stanno incontrando ostacoli sulla stessa questione si sofferma a tenere una mini-lezione esplicativa a quel gruppo in difficoltà. L’Apprendimento Capovolto non è un corso on-line, perché il vero vantaggio sta nel fatto che la conoscenza trasmessa nei suoi fondamenti in formato digitale e fruita a casa, è assimilata prevalentemente in aula in presenza del docente e della classe attraverso metodi didattici attivi, attività pratiche e collaborative.
Dal punto di vista pratico, per l’attuazione del metodo, può presentarsi il problema della disponibilità e dell’accesso alle risorse per lo studio a casa. Non tutti i discenti, ad esempio, possono avere a disposizione a casa un collegamento internet o un computer per fruire i materiali didattici predisposti dal docente. In questo caso esistono però svariate soluzioni alternative che permettono di ovviare alla carenza di mezzi a disposizione dei discenti. Il metodo è attuabile sempre ed ovunque. Ad esempio chi non ha a disposizione un collegamento internet, può scaricare il materiale didattico dal computer della scuola o del docente e salvarlo su una chiavetta, o sul proprio dispositivo mobile, o in mancanza di ciò e in assenza di un computer a casa, il materiale può essere pubblicato su un supporto dvd e può essere sufficiente possedere a casa un lettore dvd e un televisore. In mancanza anche di questo si può sempre prevedere una postazione pc anche all’interno dell’aula su cui permettere la fruizione dei materiali a chi fosse impossibilitato a farlo al di fuori. Può essere utile incoraggiare gli studenti ad utilizzare il proprio equipaggiamento elettronico, ipod e tablet, sicuramente più aggiornato del computer della scuola. Un ulteriore problema che i docenti devono affrontare nell’implementare il metodo dell’Apprendimento Capovolto è fare in modo che le risorse digitali da proporre in visione ai discenti siano di alta qualità, sia che si tratti di video o che di qualsiasi altro tipo di file.
L’ideale è riuscire a realizzare i propri video utilizzando un programma di screencasting (Camtasia Studio) che cattura tutto quello che appare sullo schermo, ma anche la voce del docente che spiega, una piccola webcam che catturi la faccia del docente mentre parla, una penna digitale per annotazioni in tempo reale (oppure delle slide in Power Point) che procedono di pari passo con l’esposizione degli argomenti. In postproduzione si possono aggiungere immagini e videoclip per innalzare ulteriormente la qualità del video. Fare dei buoni video richiede pratica: i primi non sono mai dei capolavori, si procede per prove ed errori, non esistono ricette universali e nel corso del tempo i risultati migliorano. Se non si ha il tempo di realizzare dei materiali originali ed attraenti, o non ci si sente a proprio agio parlando davanti al monitor di un computer, o si ha poca dimestichezza con la tecnologia di screencasting (Camtasia Studio) e si vuole comunque iniziare a implementare il metodo dell’Apprendimento Capovolto, si possono reperire gratuitamente o acquistare online video prodotti da altri docenti. Con l’esplosione di YouTube e di altri siti di condivisione di video il numero dei video disponibili online è in continua crescita. Ma dove trovare video di buona qualità? La questione non è delle più semplici e a seconda della materia, la ricerca può richiedere parecchio tempo ed energie, ma la selezione è indispensabile sia per trovare le informazioni di cui i discenti hanno bisogno, ma anche per poi aiutarli ad imparare a navigare nel sempre più complesso mondo digitale anche da soli.
Una alternativa alla creazione di video appositi è la registrazione in diretta di tutte le lezioni che il docente tiene nel corso dell’anno. Si tratta di un espediente che non richiede alcun tipo di lavoro aggiuntivo e se il docente ci sa fare si ottiene un risultato efficace a costo minimo; i video possono essere utilizzati nell’anno successivo. Ma non è detto che il video sia lo strumento didattico adatto a tutti. Che il video si adatti alle proprie esigenze e finalità educative va valutato con attenzione, ricorrendo certo al proprio giudizio professionale, ma anche consultandosi con i colleghi e perfino chiedendo ai propri discenti, perché l’uso della tecnologia non deve essere fine a se stesso, ma ha senso solo se si tratta di uno strumento funzionale al raggiungimento di un certo obiettivo. Le risorse digitali utilizzabili per l’Apprendimento Capovolto sono le più diverse...
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